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Chi era S. Pietro Martire

Pietro sarebbe nato a Verona verso la fine del XII secolo o agli inizi del XIII da una famiglia catara.

Dopo le scuole, continuò la sua formazione a Bologna, uno dei centri intellettuali più attivi del nord Italia. Qui incontrò San Domenico e, affascinato dai suoi insegnamenti, entrò nell’Ordine da lui fondato.

Su incarico speciale di Gregorio IX, ben presto si distinse come efficace predicatore contro l’eresia catara ampiamente diffusa in molte città dell’Italia centro-settentrionale, in particolare Milano.

Al 1235 risalirebbe la prima venuta di Pietro a Como, nel nuovo convento domenicano di S. Giovanni in Pedemonte; lo ritroviamo poi ad Asti, a Piacenza, ancora a Milano nel convento di S. Eustorgio e spesso anche a Como, con compiti di supervisore.

Nel 1251 Papa Innocenzo IV lo nominò inquisitore per le città e provincie di Cremona, Milano e Como.

Secondo fonti agiografiche, il 24 marzo 1252, domenica delle Palme, durante una predica in una piazza di Milano, egli predisse la sua morte per mano degli eretici che tramavano contro di lui, assicurando però i fedeli che li avrebbe combattuti più da morto che da vivo.

san_pietro_martire_600Il sabato 6 aprile successivo durante un viaggio da Como a Milano, Pietro, in compagnia del confratello Domenico, fu oggetto di un agguato nei boschi in località Farga, lungo l’antica via Canturina tra Meda e Seveso.

L’aggressore, individuato dalla tradizione in un tale Carino Balsamo inviato dai capi ereticali lombardi, assalì Pietro, sferrandogli diversi colpi sul capo con un “falcastro” (una specie di falce) e trafiggendolo nel fianco con un pugnale.

Sempre la tradizione vuole che Pietro, prima di morire, abbia innalzato le mani al cielo per implorare il perdono del proprio aggressore e, bagnando un dito nel proprio sangue, abbia scritto sulla terra la parola “Credo”.L’aggressore ferì inoltre l’altro confratello Domenico, che morì alcuni giorni dopo nel convento delle Benedettine di Meda.

Il corpo di Pietro fu trasportato subito a Milano, dove ebbe esequie trionfali, mentre una folla di fedeli lo acclamava già santo; fu sepolto nel cimitero vicino al convento di S. Eustorgio.

Nemmeno un anno dopo, il 9 marzo 1253, Papa Innocenzo IV lo elevò agli onori degli altari.


Il culto di San Pietro ebbe una grande espansione grazie ai confratelli domenicani, soprattutto a Verona, in Toscana e in Lombardia.

Nel 1691 venne proclamato “secondo protettore” della città e della Diocesi di Como.

È solitamente raffigurato con l’abito domenicano, con la palma del martirio e con il falcastro nel capo. La sua festa liturgica, un tempo celebrata il 29 aprile, ora cade il 6 aprile.


Attualmente le sue spoglie riposano nella chiesa di S. Eustorgio di Milano, in una cappella fatta realizzare dal fiorentino Pigello Portinari, entro un mausoleo marmoreo opera di Giovanni Balduccio da Pisa.

Sul luogo del martirio vennero costruiti una chiesa ed un convento, prima sede degli Umiliati e poi passati ai Domenicani; nello stesso luogo oggi sorgono il Santuario e il seminario arcivescovile intitolati al santo martire.

 

Silvia Fasana 
Giornalista

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